Quelle madri di montagna
ora che non hanno più denti
dentro le rughe conservano
le stanze della gioia
immobili, le mani scarne
sopra la coperta dell'ultimo Natale
studiano l'attesa di un tempo
che scorre chiuso tra due pieghe
sempre uguale
e ripetono ostinate il sorso
di un ritorno al velo bianco
i giochi con le trecce
la luce di una lucciola
- Nadia Scappini -
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