E' sempre un rinnovo di emozioni rileggere questo delicato racconto di Anna G. Mormina
Lungo il percorso aveva incontrato alcune persone amiche e, con loro, c'erano stati scambi di saluti.
Arrivata alla fine della stradina si accorse che il cancello in ferro battuto del Santuario era aperto, quindi lo varcò, percorse il cortiletto lastricato di porfido e si diresse verso la piccola chiesa.
C'era solo un minuscolo gradino, facilmente superabile con la carrozzina, e il portone di ingresso era appena socchiuso. Spingendolo un po' entrò in quel Santo luogo, semplice e luminoso... oltre a lei non c'era nessun altro, solo silenzio e un dolce senso di pace.
Giovanna avanzò fin davanti all'altare e, vicino alla porta della sagrestia, in un angolo, notò una vecchia croce impolverata e abbandonata.
Si fermò ad osservare quella croce, provando dispiacere nel vederla così
"malconcia", proprio come si sentiva lei stessa, in quel
momento. I suoi pensieri vagarono, trasformandosi in una sorta di
dialogo-preghiera con Dio.
"...c'è chi sta peggio di me, lo so, sai? Ma mi mancano tante piccole cose!!! Vorrei poter tornare a camminare, a far le pulizie di casa,pensa, mi manca perfino il mio lavoro! Si, ammetto che col ragioniere era un continuo battibecco, ma... Ma queste cose le sai già, chissà perché te le sto a raccontare, proprio a Te poi, che hai dovuto sopportare molto di più, per causa nostra".
Sulle guance scesero alcune lacrime, mentre sulle mani avvertì il calore di una carezza. Giovanna alzò la testa e, davanti a lei, vide un bimbetto biondo che stringeva un mazzolino di margherite, e che la stava osservando preoccupato.
- Perché piangi? Ti sei persa?-
- No, piccolo non mi sono persa, m'è solo entrato un granello di polvere negli occhi - e cercò di asciugarsi col dorso della mano.
Si rendeva conto di aver dato una risposta stupida, ma come avrebbe potuto spiegare a quell'innocente?... era contenta però, che era arrivato a distoglierla dai suoi inutili e tristi pensieri e, vedendo il mazzolino di fiori che teneva nella mano, Giovanna aggiunse:
- Che belle margherite, dove le hai trovate? Il bimbo rispose:- Le ho raccolte in un campo qui vicino! Posso regalartene una? -
Giovanna sorrise al piccolo e, con il gesto del capo, diede il consenso a ricevere il dono. Anche il bimbo le sorrise, e le pose una margherita fra le mani.
- È bellissima! - esclamò Giovanna, alzando il viso per ringraziarlo, ma con sua grande sorpresa, lui non c'era più.
Si guardò intorno cercandolo, ma era svanito nel nulla.Non aveva sognato, ne era certa, e la margherita, che teneva delicatamente nelle mani, era la conferma che non aveva sognato. Com'era stato possibile? Cos'era accaduto?
Un breve istante per capire e Giovanna tornò a guardare la croce.
In cuor suo disse:
"sei stato Tu a mandarmi quell'angelo, vero? Grazie,... sento che mi sei vicino!"
Giovanna tornò a casa col cuore più leggero.
Sono passati molti anni, da quel giorno e la margherita si è seccata, ma è ancora molto bella; Giovanna l'ha conservata fra le pagine del suo vecchio diario.
"...c'è chi sta peggio di me, lo so, sai? Ma mi mancano tante piccole cose!!! Vorrei poter tornare a camminare, a far le pulizie di casa,pensa, mi manca perfino il mio lavoro! Si, ammetto che col ragioniere era un continuo battibecco, ma... Ma queste cose le sai già, chissà perché te le sto a raccontare, proprio a Te poi, che hai dovuto sopportare molto di più, per causa nostra".
Sulle guance scesero alcune lacrime, mentre sulle mani avvertì il calore di una carezza. Giovanna alzò la testa e, davanti a lei, vide un bimbetto biondo che stringeva un mazzolino di margherite, e che la stava osservando preoccupato.
- Perché piangi? Ti sei persa?-
- No, piccolo non mi sono persa, m'è solo entrato un granello di polvere negli occhi - e cercò di asciugarsi col dorso della mano.
Si rendeva conto di aver dato una risposta stupida, ma come avrebbe potuto spiegare a quell'innocente?... era contenta però, che era arrivato a distoglierla dai suoi inutili e tristi pensieri e, vedendo il mazzolino di fiori che teneva nella mano, Giovanna aggiunse:
- Che belle margherite, dove le hai trovate? Il bimbo rispose:- Le ho raccolte in un campo qui vicino! Posso regalartene una? -
Giovanna sorrise al piccolo e, con il gesto del capo, diede il consenso a ricevere il dono. Anche il bimbo le sorrise, e le pose una margherita fra le mani.
- È bellissima! - esclamò Giovanna, alzando il viso per ringraziarlo, ma con sua grande sorpresa, lui non c'era più.
Si guardò intorno cercandolo, ma era svanito nel nulla.Non aveva sognato, ne era certa, e la margherita, che teneva delicatamente nelle mani, era la conferma che non aveva sognato. Com'era stato possibile? Cos'era accaduto?
Un breve istante per capire e Giovanna tornò a guardare la croce.
In cuor suo disse:
"sei stato Tu a mandarmi quell'angelo, vero? Grazie,... sento che mi sei vicino!"
Giovanna tornò a casa col cuore più leggero.
Sono passati molti anni, da quel giorno e la margherita si è seccata, ma è ancora molto bella; Giovanna l'ha conservata fra le pagine del suo vecchio diario.
- Anna G. Mormina -
Grazie Giovanna, ma che bel regalo mi hai fatto...
RispondiElimina... il mio raccontino... (primo e ultimo, ahahah!)
Sei stata davvero carina e io ti mando un bel Smaketeeee! @)-;--
Perché ultimo? è molto bello, delicato, scritto bene e commuove. Spero di leggerne molti altri! Brava.
RispondiEliminaCiao,
Car
Car ha ragione Anna, ne aspettiamo altri!
RispondiEliminasmak!
...complimenti per questo emozionante racconto reale e per l'inziativa ... ciao Gabry
RispondiEliminaVa dritto al cuore vero questo racconto?
RispondiEliminaSono contentissima della tua visita Gabry e ti ringrazio molto!
Ciao
Gio
Vi ringrazio per l'apprezzamento, gentilissimi Giovanna, Car, Gabry.
RispondiEliminaQuesto racconto lo scrissi parecchio tempo fa perchè poi, mi dedicai alle filastrocche (e per queste ringrazio Giovanna, da cui ho preso lezioni) e alla poesia, ma riprenderò a scrivere racconti e Giovanna, se vorrà, potrà pubblicarli anche qui nel suo blog!
Un caro saluto a tutti!!!
Anna