E' una fiaba della scrittrice Rosella Rapa, che avevo letto in rete parecchio tempo fa e, avendola piacevolmente ritrovata, sono contenta di proporla per la sua squisita gradevolezza
Elisa la Splendida era la Stellina più bianca e più
lucente di tutta la Via Lattea.
Era una
Stellina molto simpatica: cantava e ballava, tenendosi per mano con le sue
mille e mille sorelle, ed insieme traversavano il cielo facendo sognare grandi
e piccini.
Talvolta,
guardando giù, Elisa vedeva lontano lontano altre Stelle, tutte in fila, come
loro. " Vorrei tanto conoscere quelle Stelline laggiù!. "
pensava "Chissà quante belle storie avranno da raccontare, e chissà come
sarebbero contente di ascoltare le mie canzoni!". La Luna, vecchia e
Saggia, le ricordava :- Tranquilla, Elisa, godi quello che hai,
resta con le tue sorelline. - Elisa restava tranquilla per un pochino, poi,
quando la Luna non c' era, continuava impaziente a guardare l' altra
Via Lattea, che le sorrideva. Una Notte, molto Buia, non resistette più:
sfuggì di mano alle sorelle, prese la rincorsa, e viaaa !!!! Si buttò giù,
oltre l' infinito.
E volò, e volò,
e volò …… finchè ciunfete! Cascò in qualcosa di duro e appiccicaticcio che non
conosceva. Che spavento! Tenendo gli occhi chiusi stretti stretti per la paura,
continuò a sentirsi cadere, sempre più piano, sempre più lentamente; ad un
certo punto … PUF, e si fermò sul morbido. Terrorizzata, sentì strani rumori:
muoversi muoversi, voci agitate intorno a lei, corse frenetiche. Piano piano,
con cautela, aprì un occhietto, poi l' altro ...
Che Meraviglia
!!!
Movimento, luci, colori !
Elisa la splendida non aveva mai visto, dall' alto del cielo stellato, i colori
del Mare; lei conosceva soltanto il bianco lucente delle stelle, e il blu scuro
della Notte. Fra tutti gli esseri che la circondavano, il più bello era davanti
a lei, giallo e luminoso, con una piccola corona in capo, e la codina tutta
arricciata. Era lungo e sottile, e stava dritto molto fieramente.
- Io sono Cavalreuccio, il
re dell' Oceano Più Caldo. - spiegò. - Bellissima principessa staniera, vuoi
essere mia moglie ? -Elisa rimase così esterrefatta, che non riuscì neppure a
parlare. Chiuse gli occhietti, sbattè le ciglia, e gli abitanti marini presero
tutto questo come un sì. La fecero salire su una carrozza di conchiglia,
trascinata da due pesci d' argento, e la portarono nella magnifica reggia di
Corallo, dove gli archipolipetti continuavano a costruire senza sosta sale e
saloni ogni giorno più belli e scintillanti, pieni di colonne, decori e
incastri sempre diversi. Elisa
era molto felice, insieme al suo sposo Cavalreuccio: ebbero tanti figlioletti,
Stelline e Cavallucci, di ogni colore. Alcuni si fermarono con loro, nell'
regno Oceano Più Caldo, altri cominciarono a viaggiare, per conoscere i Sette
mari di cui tanto si parlava. Un giorno, cinque cavallucci bianchi
tornarono entusiasti. - Abbiamo trovato un mare
sottile sottile, tanto sottile che non si poteva nemmeno stare diritti. Oltre
il Mare c'era un'altra cosa sottile e leggera, di un azzurro chiaro e trasparente:
poi è accaduta una cosa magnifica. L' azzurro è diventato tutto scuro, più
scuro del mare, e sono comparsi tantissimi puntini, bianchi e lucenti.
Sembravano ancora più lucenti di mamma. -Elisa si sentì stringere il cuore : il
cielo! Come aveva potuto dimenticare il suo cielo, le sue sorelle, il suo
passato? Fu presa dalla nostalgia, e dalla voglia di rivederlo, almeno per una
volta. Cavalreuccio
l' ammonì.- Attenta, mia Splendida
Elisa, non
farti trascinare: qui è casa tua, ormai, hai tanti bambini, e tutti ti vogliono
bene. -Elisa ascoltò una volta, poi un' altra; poi, un giorno che Cavalreuccio
era lontano, in visita ad un altro re, zitta zitta, si allontanò dal palazzo di
Corallo e cominciò a salire, salire, sempre più alto a cercare l'
azzurro. Ma … Aimè ! Fu catturata ! Rimase impigliata in una rete di pescatori, che la gettarono prima in
mezzo ai pesci, poi fu scaraventata su una spiaggia, dove finì bruciata dal
sole e ridotta in finissima sabbia. La sabbia fu calpestata, raccolta, trasportata,
dispersa. Volò via con il Vento, ed infine ricadde sulla Terra.
Passarono mille e mille anni, ma Elisa non se ne accorse nemmeno. Non si
accorse di passare di spiaggia in spiaggia, di terra in terra; finchè un giorno
aprì gli occhi, e vide … vide tutte le sue sorelle, su in alto, bellissime e
lucenti, milioni
di puntini luminosi nella Via Lattea, bianca e splendida come sempre. Elisa chiamò disperata :- Sorelline, sorelline,
venite a prendermi!!! -- Non possiamo, non possiamo!
- risposero le Stelline, piangendo tutte insieme. Piansero tanto, e le loro lacrime caddero giù, dal
cielo fin sopra la terra, bianche e scintillanti. Coprirono quasi tutto, con un
manto bianchissimo che brillava alla luce della Luna, rischiarando il cielo
blu. Elisa si addormentò di nuovo,e quando finalmente si svegliò, sentì una
carezza vellutata su di lei.- Elisa, sono Cavalreuccio
! –Una farfalla, con le ali gialle come il sole, le aveva dato un bacio, e l'
aveva destata. - Siamo tutti qui ! -
spiegò il nuovo Cavalreuccio. - Ci sono le genziane, blu come il cielo di
notte, le genzianelle, appena più chiare, come le onde, gli anemoni che
conoscevi tanto bene, con tutti i loro colori, e ancora tanti, tantissimi fiori
e farfalle per farti compagnia. Guardati intorno: ci sono anche le tue sorelle
! - Elisa si mosse un pochino : si
accorse di avere uno stelo, che poteva piegare, per guardare di qua e di la, e
poi in alto, verso il cielo, il sole, la luna e la Via Lattea. Accanto a lei c'
erano … sì, incredibile, c' erano proprio delle Stelle, bianche e vellutate,
splendide come non mai. Con un vestitino di pelo, per resistere alle notti più
fredde, e cantare con le altre sorelle rimaste in alto. Non bisogna mai raccoglierle, perché sono molto rare,
e crescono solo sulle montagne alte, altissime, per arrivare a toccare il cielo
: sono le Stelle Alpine.
- Rosella Rapa -
Una fiaba deliziosa! Tra cielo, mare e terra.
RispondiEliminaMi è piaciuta tantissimo.
Ho pensato di leggerla alla mia nipotina.
Grazie, Rosella.
Graziella